Abbiamo intervistato il Dr Mauro Cucci, direttore dell'Istituto Superiore di Agopuntura, ente di formazione per medici e farmacisti (qui la sua storia).
Dr Cucci, lei che è il fondatore dell'ISA, quali motivi l'hanno spinta a portare questa disciplina millenaria in Italia?
A quel tempo eravamo un gruppo di medici,
docenti e studiosi di questa disciplina, che, pur provenienti esperienze
diverse, lavoravamo insieme da qualche anno sotto una gestione diversa.
Non eravamo soddisfatti e, dopo quale tentativo di evoluzione interna
abbiamo deciso di fare da soli.
Già a quell’epoca, e oggi più che mai, le Scuole di Agopuntura in Italia
sono parecchie.
Crede davvero che nel panorama formativo italiano ci sia spazio e necessità di un Istituto come il vostro?
La maggior parte delle scuole di Agopuntura in Italia e nel mondo sono
legate ad una didattica ancora troppo legata al Simbolismo cinese, che
presenta un modello valido da millenni, ma si esprime con un gergo che è
troppo lontano dal retro-terra culturale del medico occidentale e
quindi risulta incomprensibile. Da prendere come un atto di fede e che
si presta alle critiche di non scientificità che fanno la fortuna dei
suoi detrattori. L’Agopuntura invece è una disciplina che, se
opportunamente decodificata, può essere perfettamente integrata con la
scienza occidentale, senza perdere alcunché della propria millenaria
validità.
E’ proprio questa consapevolezza, assieme alla competenza in questa
disciplina di “traduzione” che ci ha reso consapevoli dell’esistenza di
uno spazio per noi nel panorama formativo italiano
Siete gli unici, in Italia a proporre questo approccio?
No, e, onestamente, non siamo neanche stati i primi. L’Energetica dei Sistemi Viventi,
questo è il nome della disciplina, è insegnata anche in altre scuole.
Il gruppo di docenti che ha fondato il nostro Istituto, dopo aver
maturato molte esperienze con l’Agopuntura Tradizionale, si è conosciuto
in una scuola di ESV. Il problema è che queste scuole spesso
dimenticano le origini e i presupposti dell’Agopuntura, che sono poi le
fondamenta del modello culturale. Così facendo la trasformano in
qualcosa di meccanicistico la impoveriscono e fanno esattamente il
contrario dello scopo per cui la ESV è stata elaborata: sfruttarne al
massimo le potenzialità. La nostra didattica ha invece l’ambizione di
rispettare al massimo il Corpus Dottrinale Tradizionale, dando però ai
discenti la possibilità di capirne la logica scientifica che sta alla
base di un gergo tanto simbolico.
Perché un medico moderno dovrebbe essere interessato allo studio dell’Agopuntura?
Indipendentemente dal fatto che poi la pratichi o meno, l’Agopuntura
obbliga il medico a riscoprire un approccio globale, olistico, alla
salute dei propri pazienti, che troppo spesso viene emarginato, e, quasi
sempre, proprio ignorato, nella formane universitaria moderna. Dopo
anni di super specializzazione e di protocolli terapeutici
standardizzati, la ricerca medica attuale sta riscoprendo l’unicità
dell’individuo e l’estrema importanza della integrazione con l’ambiente.
Questi contributi però fanno ancora molta fatica ad entrare nei
programmi universitari. Per l’Agopuntura invece questo è un approccio
obbligato. Per essere buoni agopuntori ogni essere umano deve essere
inteso un’entità unica immersa nel suo ambiente e come tale va sempre
considerato. Nella salute e nella malattia. Questo è l’arricchimento
generale per un medico che si avvicina all’Agopuntura. Poi c’è
indiscutibilmente un aspetto più pratico: L’acquisizione di uno
strumento complementare alla medicina convenzionale che arricchisce il
professionista di una serie di competenze maggiori e sempre più
efficaci.
Quali prospettive professionali si aprono per il medico diplomato presso il vostro Istituto?
Purtroppo al momento le maggiori possibilità professionali sono ancora
confinate nell’ambito dell’attività privata, che però offre attualmente
ottime possibilità di soddisfazione. L’opportunità di lavorare in ambito
pubblico o convenzionato sono ancora marginali. Recentemente però si
stanno aprendo sempre più spazi in questo settore, anche in virtù di
qualche movimento legislativo e istituzionale, che sembra aprire nuove
strade al riconoscimento ufficiale all’Agopuntura
La maggior parte delle scuole italiane propone un corso triennale. Per quale ragione voi ne promuovete uno biennale?
Abbiamo sempre ritenuto che fosse l’offerta formativa ad influenzare i
monte-ore e non viceversa. Noi riteniamo che sia possibile proporre un
prodotto di estrema qualità, che vada ben oltre i requisiti minimi e
permetta al discente di acquisire una competenza più che sufficiente per
lavorare in autonomia tramite le ore, teorico-pratiche e online, che
abbiamo suddiviso in due anni. Attualmente le uniche richieste di
monte-ore standardizzate provengono dagli Ordini Professionali
Provinciali e, la maggior parte di queste, vengono soddisfatte dal
nostro monte-ore proposto. Consci però del fatto che alcuni Ordini
chiedono a triennalità, abbiamo predisposto un terzo anno, opzionale,
per coloro che, intendendo iscriversi al Registro dei Medici Agopuntori
della propria Provincia, se questo richiede, come criterio di
ammissione, la triennalità.
Quello che proponete è un percorso impegnativo?
Molto. Occorre una forte motivazione e uno sforzo intellettuale
notevole. La soddisfazione e le possibilità di migliorare la propria
qualità professionali sono, a risultato raggiunto, decisamente grandi.
Contatti:
L'istituto Superiore di Agopuntura ha una pagina web: www.isagopuntura.org
Email: info@isagopuntura.org
Tel. - Fax: 02 37648561 - lun-ven, 16:00-18:00
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